martedì 22 novembre 2011

Barca Vela, Arcipelago Toscano, Maggio 2011


Cari lettori, di seguito vi racconto il mio primo viaggio in barca vela del Maggio scorso.

Le foto potete trovarle qui
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Lo Smut(cuoco in barca) prepara gli utensili di cucina x la prima vela
Nodi marinari? Si deve sapere qualcosa a riguardo? Oh sì! Ovviamente non sono tutto il tempo in cambusa per sfamare la crew, per cui quando in alto mare si annuncia vento tutti hanno il loro determinato compito.

Alcuni nodi importanti di seguito:

Gassa d’amante semplice (per fissare la vela ad un palo, ecc)
Nodo Savoia
Nodo Piano
Parlato semplice su asta
Parlato semplice su anello
Nodo di galloccia agganciato
E come riporre un cavo

Prima giornata Sabato 21.5.

Incontro con la crew(4 persone ed io) ore 6:15 a Cureglia. da dove parte il nostro viaggio per Marina di Salivoli, a circa 3 km da Piombino.

Arrivo al porto intorno alle ore 11:30 con 30 gradi centigradi sul termometro. Fino a questo punto, non sapevo nulla in merito alla vela, questo lusso allo stato puro (ragazzi!, che scenario).Mentre lo skipper si occupava delle formalità portuali, il mio primo impegno era di cercare un carrello per tutti quei bagagli, ma trovarne uno su quella vasta area non era un compito facile. Detto fatto, e spingo la prima carica (valigie e borse, attrezzi di navigazione, utensili da cucina, laptop, borse varie, attrezzi per l’immersione, ecc) verso la barca.

Ed eccola lì, la Gimli, un 34-piedi, o (ft:3-10%) 10.36 metri. Pensavo cosi per me!: pero’, niente male, anche se il mio interesse primario riguardava il mio lavoro in cambusa. Così passavo i bagagli lungo la gangway sul ponte mentre lo skipper assegnava le cabine, ma attenzione: queste barche non sono niente per chi soffre di claustrofobia essendo tutto piuttosto stretto sia in larghezza che altezza!
Dopo di che toccava agli acquisti viveri per i prossimi tre giorni e vi dirò che va calcolato bene la quantità visto lo spazio limitato in barca. Il posto più grande per stivare gli alimentari era il frigorifero giusto per darvi un idea, sembra sia stato progettato proprio per questo.lo skipper poi nota alcune barche a vela in alto mare già con le vele issate. Questo voleva dire che, ai me, si partiva!.

Erano le tre del pomeriggio e non sono stato mai..cmq io sono andato a poppa per liberare un cordone il cosiddetto Mooring. Dopo che gli altri membri dell'equipaggio avevano sciolto anche gli altri nodi si usciva con una velocità di circa 3 nodi (kts * 2 -10%) verso il mare aperto! Un veloce contributo ad issare le vele, godendomi un primo soffio di vento fresco, per mettermi poco dopo al lavoro in cambusa.

Questo era anche il mio primo test in diretta in alto mare.. Lasagne fresche al Ragù e per dessert tiramisù al peperoncino. Primo test in cambusa con il mare ben mosso durante il lavoro, un mix di nave traballante, l'orizzonte ondeggiante guardando  attraverso i boccaporti, ed in più il costante aumento di calore, sia per la cucina a gas sia per la mancanza d’aria fresca. Dopo due ore di navigazione, il vento era calato, ma i nostri volti erano felici. Tornando al porto si passava al rito della doccia seguita da un aperitivo. La cena è stata apprezzata e con un bicchiere di vino bianco si concludeva la serata.

Secondo giorno, Domenica 22.5.

Nota bene. Dormire in barca non m’ha dato problemi .
Gli altri membri dell'equipaggio dormivano come ghiri – erano le 6:30 del mattino ed ero sempre il primo sul ponte, e così preparavo già la colazione composta da caffè, prevalentemente carne secca, salumi e formaggi.
Partenza quest’oggi per Capraia, nell'Arcipelago Toscano. Purtroppo, da questo momento  in poi non c'era vento. Il mare era calmo, la sua superficie lisca come uno specchio. Tempo di navigazione 6 ore circa. Niente di speciale da segnalare. Intorno all'ora di pranzo preparo Insalata caprese, bruschette e uova sode a metà con farcitura alle sarde. Per passare il tempo mi esercito con i nodi più importanti e lo skipper mi mette anche al timone, purtroppo con motore ad una velocità di 5-6 nodi.

Nel tardo pomeriggio entriamo a Marina di Capraia (il porto). Tassa da pagare. € 28 - Ci sono poche barche visto che la stagione turistica inizia la settimana dopo. Cerco dei peschereggi nel molo, ma mi dicono che partono solo di prima mattina. Per la cena Tagliatelle ai scampi e melone in salsa di Marsala, con i miglior complimenti da parte dell'equipaggio. Dopo cena intraprendiamo una passeggiata su i punti di vista in cima ed infine un gelato al bar accanto. La notte era calma e penso ancora una volta: questo non è da tutti, questa cabina, una scatola di sardine. In mattinata, dopo il bagno e doccia - € 4 –  insisto ad aspettare qualche peschereggio, ma vengono solo molto più tardi.

Terzo giorno, Lunedì 23.5.

Dopo aver rilasciato l'ormeggio, continuiamo il tragitto verso la Corsica, e più preciso a sud-est del Capo Corso, Port De Macinaggio. Traversata di circa 4 ore e mezza. Il mare è ancora liscio come uno specchio e speriamo sull’avvistamento di qualche mammifero marino o addirittura qualche cetaceo. Poiché il tettuccio della cambusa è sopra di me, il sole brucia le spalle durante il lavoro. Ho preparato piccoli snack per il pranzo: tra l’altro ravioli ripieni con ricotta, pinoli e Basilico al sughetto di pomodorini. Di seguito il trimmer (colui che ottimizza le vele, se ci fosse vento) dà formazione di navigazione.

Arrivo a Port De Macinaggio. Visto che avrei urgentemente bisogno d’un bagno(la struttura in barca non è affatto invitante perlopiù con cattivi odori) aiuto veloce ad agganciare la corda da ormeggio, fissare la passerella al molo muovendomi poi velocemente verso le strutture pubbliche, ma non è che offrano miglior servizio! Sarà cosi lungo tutto il viaggio eccetto nel porto di Marina di Salivoli e Porto Ferraio.
Altre isole, altri prodotti. La Corsica ha una birra di castagne, della carne e carne secca prelibata - di più non si poteva esplorare – a piedi - in una serata. I Corsi parlano un dialetto misto di francese, non si capisce una parola. Quello che abbiamo visto comunque era gente cordiale, i prezzi commerciali accettabili. La quota di porto costava € 34, e varia da un porto all'altro, non solo dalla lunghezza della barca.

Visto che intorno al porto alcuni negozi erano aperti, abbiamo fatto altri acquisti. Per la cena ho trovato delle costolette di vitello davvero giganti (tipo côte de bœuf e ben frollate) per mancanza d’un grill li ho cotti al forno a gas che non era un impresa facile, con patate al rosmarino e per dessert fette d’ananas in salsa di grappa. I complimenti gli avevo già menzionati, giusto? La notte era calma ed essendo un tipo mattutino, mi occupo a procurare del pane fresco per la colazione. Il viaggio prosegue per Bastia, l’ex capitale della Corsica.

Quarto giorno, Martedi 24.5.

Prima di arrivare a Bastia (traversata di circa 2 ore e mezza), tassa di porto € 35, decidiamo di gettare l'ancora in una piccola baia perche la gente voleva fare il bagno nel mare piuttosto fresco. Non sapevo che la catena dell'ancora è lunga 50 metri e non era neanche facile farla aggrappare nel fondo marino perché aveva un gancio appuntito e non tre punte come di solito. Dopo il bagno fresco e la doccia con uno shampoo biodegradabile, l’ora di siesta. Se avessi solo portato con me la canna da pesca!

Arriviamo a Bastia, la seconda città più grande con oltre 40.000 abitanti. Costruiti direttamente al porto vi si trovano, la Chiesa, il vecchio nucleo, i caratteristici fari in rosso e verde. Ed ecco, finalmente una pescheria. Le pareti dei vecchi edifici in centro sembrano crollare, visto che Bastia è una città antica!. Alle mura esterne d’una casa, i servizi igienici sono stati costruiti all’esterno, buffo da vedere.

Non essendo ancora stagione turistica, c’è poco movimento per le strade, ristoranti e bar. Uno di questi si trova proprio dietro il porto e dispone di 27 diversi tipi di rum: gli antipasti sono d’un profumo sublime. Nel vicino supermercato Crai, acquistiamo - non trovando pesce, 2 polli di dimensioni impressionanti, 2.3 chili ciascuno(spero che ci stiano nel forno).

Per la cucina c'è tanto da dire che grazie all’funzionamento a gas, il prodotto cotto risulta con una crosta meravigliosa. A sinistra dei fornelli si trova il frigorifero in forma di una cassa che è una superficie di lavoro comoda. Poi ci sono i due lavabo a “L” alimentati con due serbatoi da 100 litri d’acqua ciascuno. Sottostante ci sono altri due posti x stivare o stoccare.‘E in questo senso impressionante tutto quel posto “nascosto”.

Per cena, appunto, 4 metà di polli accatastati nel forno, come contorno una salsina al vino rosso e cipolle a cottura lunga, insalata di patate con mayo fatta da me e verdure crude con salsa dip. Ringraziano con un applauso, una stretta di mano, e l'affermazione: "Toni, tu sei l’uomo giusto per questo lavoro "
Che altro dire, sono momenti indimenticabili.


Il mattino successivo fornisco dei Croissant ancora caldi che sono una meraviglia, questa volta pero mi accompagna lo skipper, con il fondo cassa con se perche FINALMENTE ACQUISTIAMO DEL PESCE!!. Una metà di coda di rospo e granchi reali.

Quinto giorno, Mercoledi 25.5.

Proseguiamo il viaggio verso l’Isola D'Elba, obbiettivo Porto Ferraio. Tempo di percorso circa 6 ore e mezza. Dopo metà viaggio si fa sentire il vento in modo tale da poter issare le vele. Ma il piacere dura solo 45 minuti circa. Stiamo ancora aspettando l'avvistamento di eventuali ..e ad un tratto lo skipper sembra d’aver avvistato un delfino saltare a poppa ore 13.. Non essendo sicuri qualcuno guarda con il binocolo ed in effetti, c'è un delfino, ma si fa vedere solo 2 volte. Abbiamo poi sentito parlare di marinari tedeschi a Porto Ferraio che vogliono aver individuato una balena con un cucciolo, ma non c’èra + tempo per filmare l'evento. Il resto del percorso continua con assenza di vento, Menomale che la  barca consuma poco diesel (mezzo serbatoio a € 150 -). Per placare la fame, preparo affettato misto, olive al peperoncino e pane tostato con olio d'oliva, aglio e origano.

Ci dirigiamo, appunto, verso l’Isola d'Elba, situata tra il mar ligure e tirreno. Lo skipper ha deciso di passare la notte in una baia vicino Acquaviva, 2 ore da Porto Ferraio. L’ancoraggio sul fondo del mare da ancora problemi. Dopo tre tentativi, si aggrappa finalmente e possiamo tranquillamente fare snorkeling nel acqua fredda di 20 gradi centigradi. Sulla spiaggia di fronte vedo con il binocolo due ristoranti, ma sono ancora chiusi. Ai lati della collina, gli abitanti si sono piazzati bene in quei luoghi freschi scelti per le loro case (in questa baia, la foto del tramonto!).

E ora di cena: Rana pescatrice al forno (con fette di limone, vino bianco e spezie), Gamberoni con pomodori cherry, aglio, olio e peperoncino (mh, che buon sughetto per domani).Questa notte non era così tranquilla. Lo skipper non si fidava dell'ancora per cui controllava ogni 2-3 ore, ma era anche colpa delle onde che continuavano a sbattere contro la barca, cmq non abbiamo dormito molto. Dopo il ritiro dell’ancora - l'ansia del capitano era infondata - ci dirigiamo verso Porto Ferraio.

Sesto giorno, Giovedi 27.5.

Porto Ferraio, tassa da pagare € 35 -, chip per acqua ed elettricità € 10.-. Devo andare urgentemente al bagno (non so come ho sopportato sin ora). Doccia e la barba (tutto compreso per € 2 -), strutture pubbliche molto pulite. Decidiamo di fare colazione in un bar con abbondante cappuccino ecc. Il molo è situato direttamente alla strada del porto. Ci troviamo nel ultima curva verso il centro. Fortunatamente, non ci sono ancora molte persone durante il giorno. Poiché questo è l'ultimo giorno ed Elba è da visitare, affittiamo una macchina per € 55.- e giriamo l'isola. Elba è infatti il luogo che Napoleone scelse come esilio, anche se solo per un breve periodo. Quindi c'è un museo, incisioni, castelli, e le due ville.

Un attrazione è la "Cabinovia" che porta alla Marciana Capanne (1019 slm), si tratta di una cabina dove si sta in piedi in due a € 18 andata e ritorno. Il viaggio dura 15 minute e lassù il sole scotta parecchio, ma la vista n’è valsa la pena. Proseguiamo la Strada principale che fa un giro intero lungo l’Isola. Poi ci fermiamo ad una spiaggia dove ci godiamo un bagno e una birra (per sciacquare giù la polvere). Meravigliosa la "macchia" lungo il tragitto in tutti i suoi colori e profumi.

Siamo stati praticamente tutto il pomeriggio sulla strada, un po’ stanchi ma soddisfatti ritorniamo al Porto, abbiamo avuto il tempo per un po’ di shopping, delle foto di navi a vela come la Seacloud II, le impressioni del centro, bevande ecc. Ho lasciato gli altri al bar per muovermi in cucina per l’ultima cena: Spaghetti freschi, con la salsa di pesce di ieri e pecorino corso.

Dal momento che abbiamo ancorato direttamente accanto a la strada, la sera, i bar e ristoranti iniziavano cmq a movimentarsi. Un bar aveva un impianto audio e schermo gigante al di fuori dove proiettava video musicali. Nel semibuio c’èra un gruppo di adolescenti a discutere e ridere, dal mare arrivava la gente con i propri gommoni per entrare nella vita notturna. Cq, ad un certo punto ci siamo addormentati anche noi.

Settimo giorno, Venerdi 27.5.

La mattina seguente c’èra ancora più movimento, perché i bus scolari arrivavano l’un dopo l’altro sembrava un terminal degli autobus. Sì, e lentamente ma sicuramente si dovevano riordinare i bagagli e le cose personali per tornare a Marina di Salivoli, 2 ½ ore di tragitto.

Si vedeva già dal porto, che le barche in mare navigavano con le vele issate quindi ciascuno si preparava per il suo compito: mettendosi in posizione con le scarpe antiscivolo e guanti. Era come durante il primo viaggio, davvero eccitante. Potevo persino guidare al timone per mezz’ora circa. Ma non era facile mantenere la barca in rotta dovendo fissare un punto della terraferma ma è stato molto divertente.

Sì, è arrivati a Marina di Salivoli. si chiudeva definitivamente bottega; l'ultima notte sulla barca. Per la cena siamo andati presso il porto di Piombino, in un ristorante nascosto fuori dai sentieri battuti. Hanno servito fino a 8 diversi piatti di pesce come primo. Filetti di sardina in aceto, tonno alla brace, lumache di mare, sardine alla griglia interi, filetti di San Pietro, pezzi fritti di storione, Pesce Spada, l'ultimo non mi ricordo più il nome ma era anche fritto. Come secondo hanno portato una zuppa di pesce strabiliante! Dopo di che ci siamo “buttati” anche noi nella vita notturna, suonavano musica dal vivo ovunque e diconseguenza c’éra anche molta gente.

‘E stata un'esperienza indimenticabile per me che ha il gusto di molto di più.
Ma sempre l’un dopo l'altro

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